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Attività di formazione
METODOLOGIE PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
Le metodologie per la gestione delle attività formative, l’individuazione del bisogno fino alla valutazione del risultato dell’intervento nel rispetto delle tappe logiche della progettazione formativa quali:
1. analisi dei fabbisogni formativi
2. programmazione delle attività formative
3. realizzazione delle attività per la formazione continua direttamente gestita dall’A.P.S.P.
4. valutazione dei risultati complessivi per la formazione obbligatoria e facoltativa
Analisi dei fabbisogni formativi.
Per analisi dei fabbisogni formativi si intende la descrizione dei fabbisogni culturali necessari al pesonale per assicurare risultati efficaci ed efficienti rispetto agli obiettivi, che siano aggiornati rispetto all’evoluzione della scienza e della tecnica e allo specifico ruolo ricoperto.
L’analisi dei fabbisogni dovrà quindi tener presente di più istanze: quelle espresse dai singoli operatori/professionisti, dalla Presidenza e della Direzione e dall’Ufficio Formazione che dovranno essere integrate e coordinate con le indicazioni fornite dagli strumenti di programmazione nonché dal quadro dei bisogni emergenti del contesto socio-sanitario.
In sintesi le informazioni per la definizione dei fabbisogni sono rappresentate da due categorie: la prima riguarda la richiesta espressa dai singoli operatori, mentre la seconda da indagare attraverso l’analisi di documenti, leggi, piani, programmi, atti, nonché dall’analisi di evoluzione di ruoli professionali al fine di orientare gli interventi anche nel rispetto delle indicazioni previste dagli strumenti legislativi e di programmazione sanitaria.
La programmazione delle attività.
Ogni qualvolta venga attivato un progetto formativo andranno tenute in considerazione tutte le dimensioni della qualità (professionale, organizzativa e relazionale) privilegiando quelle che, dall’analisi dei processi e dei risultati attesi, richiedano approfondimenti culturali per colmare eventuali lacune rispetto a conoscenze, abilità e comportamenti attesi.
Un elemento importante è che la programmazione deve tener conto anche delle attività svolte negli anni precedenti, al fine di garantire continuità ai progetti che richiedono tempi medio-lunghi di realizzazione ed equità dell’offerta formativa a tutti gli operatori.
La valutazione del fabbisogno formativo è quindi finalizzata a perseguire coerenza e sistematicità delle iniziative formative, salvaguardando la connessione effettiva delle stesse, sia ai fabbisogni richiesti, che all’utilità rivestita.
La realizzazione delle attività formative
La realizzazione delle attività richiede un coinvolgimento responsabile ed attivo di tutte le parti interessate: committenza, fornitori, discenti, mentre nella fase di attuazione, prevalgono le competenze del formatore-docente. La negoziazione tra le parti (committenza, fornitore, discenti) si concretizza nella definizione degli obiettivi generali dell’attività formativa e dei criteri di valutazione.
La valutazione dei risultati.
La valutazione dei risultati è da considerarsi un’attività di ricerca con l’obiettivo di misurare l’efficacia della formazione sui risultati. La valutazione dell’intervento riguarda un’ampia gamma di funzioni che vanno dalle attività svolte dai partecipanti attraverso il processo formativo, alla valutazione dell’apprendimento individuale e di gruppo fino ai risultati ottenuti in termini di ricaduta organizzativa nella modifica dei processi operativi e di miglioramento della qualità dei risultati.
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